Una cosa è certa: il Truzzo e la Truzza si amano.
Ecco, non pensate all’amore romantico dei film, non pensate ai deliziosi fidanzatini di Peynet abbracciati sulla panchina, alle poesie di Prévert, ai chiari di luna o alle rose rosse in comode dozzine.
Il Truzzo e la Truzza si amano in modo rustico e pragmatico.
Lui non è un adone ed è un uomo totalmente privo di fascino, lei forse sarebbe anche carina, pur con le sue fattezze da boiler, se la truzzità non facesse da schermo, ponendo in ombra qualsiasi dote le si potrebbe attribuire.
Nonostante questo, è evidente che esercitano l’uno sull’altra un appeal irresistibile, si piacciono, si capiscono, si integrano e si completano.
In un certo senso - non lo dico per scherzare- sono da invidiare.
Da quando sono costretta a frequentarli dalla mia posizione di vicinato, mi sono talvolta chiesta come possa essere andata tra loro, cosa il Truzzo marsupiale possa averle detto per indurla a uscire con lui, con quali motti di spirito l’abbia irretita facendola invaghire.
Capisco bene di essere di parte, ma sono convinta che una giovane donna, pur cilindrica e con la grazia di un primate involuto, possa esercitare comunque una fascinazione su un maschio, specie se di indole profondamente truzza quale è lui, ma cosa possa aver trovato lei in lui mi sfugge, è un mistero di portata cosmica come il ragionar d’infinito.
Mi sforzo di formulare un pensiero in merito e ho solo davanti un enorme e sconcertante punto interrogativo, ma tant’è.
Si amano e lo rimarcano in ogni momento.
Lei gli grida dalla terrazza: “Ammoreeeee” con tono ascendente della e finale, prolungata al limite dell’inquinamento acustico.
Lui, dal cortile le risponde: “Grooowl” con tutta la possanza maschia di cui trasuda, sicuro di sé, virile, quasi epico, brandendo una brugola con la quale sta lambiccando su qualche progetto avveniristico.
Anche il Truzzo chiama la Truzza "amore", ma lo pronuncia in modo tronco, come se dicesse "amorè", richiamo al quale lei risponde con un growl acuto, quasi il cinguettio sgraziato di un canarino mannaro.
Anche il Truzzo chiama la Truzza "amore", ma lo pronuncia in modo tronco, come se dicesse "amorè", richiamo al quale lei risponde con un growl acuto, quasi il cinguettio sgraziato di un canarino mannaro.
Quando lavorano insieme, spesso lui inframezza alle bestemmie battute senza senso alle quali lei ride moltissimo, o risponde in modo altrettanto insensato in uno scoppiettante dialogo che dalla mia finestra suona assolutamente surreale.
Quasi sempre, mentre fanno qualcosa insieme, su quella terrazza che sembra aver bisogno di manutenzioni straordinarie quotidianamente, lui si produce in lunghe e articolatissime invettive sul padre di lei, lo suocero benefattore che ha comprato la casa. Il perché non l’ho ancora capito.
La Truzza tenta di reagire alla prepotenza oratoria del Truzzo, ma con scarso vigore, e dopo qualche blando tentativo di difesa del padre, si lascia smontare da un paio di bestemmie ben assestate e dal classico: “Gli spezzo le ditine, va' là va' là”, che pare avere la potenza persuasiva di una catilinaria di Cicerone.
Non si pensi tuttavia che la Truzza sia succube del marito: ogni tanto gioca sulla gelosia e lo minaccia, ma lui risponde con versi gutturali evidentemente rassicuranti e si sente che torna subito l’armonia.
A volte lo sgrida perché non ha fatto qualcosa come doveva, ma la prospettiva di lasciarci le ditine a sua volta la riporta subito a toni più accomodanti.
La Truzza è molto fiera della somiglianza del figlioletto al padre.
La scorsa estate le ho sentito dire con compiacimento: “Oh, ammoreeee, questo bambino è proprio figlio tuo, senti che rutti che fa! ”
Lui ha sottolineato la soddisfazione con un grugnito.
In effetti il Truzzo rutta in modo spettacolare e molla peti acrobatici, quasi sempre accompagnato dal plauso della Truzza, o da suoi salaci commenti.
Il Truzzo russa anche così forte che d’estate devo mettere i tappi nelle orecchie per dormire, e un’altra cosa che non mi spiego è come la Truzza possa prendere sonno accanto a una simile trebbiatrice. Io ho avuto per sei anni un compagno che russava e varie volte ho tentato di soffocarlo con un cuscino.
A quanto pare lei dorme, anche se durante la notte sento che tengono il televisore acceso, neanche a dirlo con il volume altissimo, quasi sempre su film western, forse sempre lo stesso, come si evince dai dialoghi tra un tal Gringo e un altro tizio a cavallo che gli spara.
Nonostante siano così chiassosi, non li sento mai avere rapporti sessuali, quindi le ipotesi sono tre: 1) non hanno rapporti sessuali, ma non mi sembra possibile; 2) è l’unico momento in cui sono silenziosi, anche se non pare probabile; 3) hanno rapporti sessuali molto frequenti, durante i quali lui la chiama Gringo e lei nitrisce e all’apice del piacere spara vari colpi con una colt.
Comunque è certo che si amano e sono fatti l’uno per l’altra.
-continua-
<Trattandosi di opera di fantasia, ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale>
Grande Bibi!!!
RispondiEliminaAnna M.